Giovedì 16 marzo è stata ricevuta dall’amministrazione napoletana una delegazione della Coalizione 27 febbraio formata da Clap (Quattrocchi B., Pagano G.), MGA (Restaino V.), Anai (Oreffice S.), Archim (Vian S.), presenti il sindaco De Magistris, l’assessore Carmine Piscopo e due responsabili del dipartimento attività produttive. Ringraziamo Biagio Quattrocchi per il report, che inoltriamo.
L’incontro, come anticipavo, è stato a nostro giudizio proficuo. L’ampia delegazione del comune che ci ha ricevuto attesta e conferma l’interesse ad affrontare questa sperimentazione con un impegno adeguato. Abbiamo avuto l’impressione, anche grazie ai contributi dei responsabili del dipartimento, che si sono effettivamente interrogati sulle possibilità di una concreta applicazione dei punti contenuti nella nostra bozza di protocollo. A partire da questa interrogazione la proposta di De Magistris ci ha in parte spiazzato, poiché modifica il percorso che abbiamo sin qui ipotizzato con l’adozione del protocollo.
L’idea sarebbe quella di proseguire questa negoziazione-laboratorio iniziando con la sottoscrizione di una “Dichiarazione di intenti”, un documento di indirizzo politico-programmatico, con il quale l’amministrazione si impegna a recepire i quattro punti della nostra rivendicazione: equo-compenso, celerità dei pagamenti, chiarezza sulla forma contrattuale, economia collaborativa.
La firma congiunta di questo documento dovrebbe dar luogo a dei tavoli di negoziazione che avranno il compito di tradurre normativamente i quattro principi, in modo da dargli maggiore forza rispetto al protocollo inizialmente preventivato. I responsabili del dipartimento ci hanno fatto notare che nel 2006 (se non erro) il comune si è dotato di un regolamento che ha la funzione di governare il ricorso alle consulenze esterne. I tavoli negoziali, dunque, avranno come obiettivo prevalente quello di modificare le disposizioni contenute in questo regolamento, con il risultato di dare maggiore forza a questi principi.
La nostra valutazione è che la strada ipotizzata ci è sembrata interessante per almeno due motivi. Il primo, perché stabilisce un processo laboratoriale di negoziazione più lungo del previsto, che oltre a riconoscere i soggetti che organizzano il lavoro autonomo, tende a modificare le forme tradizionali stesse della negoziazione. Il secondo motivo, come già anticipato, riguarda il fatto che in questo modo i quattro principi della carta troveranno un accoglimento migliore rispetto a quello che avrebbe avuto con la firma del solo protocollo.