Liberi professionisti e iscrizione al MEPA: appello di Archim

Diversi associati Archim ci stanno ponendo da qualche tempo una questione importante relativa ai rapporti di committenza tra archivisti liberi professionisti e Pubbliche Amministrazioni. Come forse alcuni ricordano, recenti modifiche al Codice degli Appalti [D.Lgs. 50/2016] hanno sancito l’obbligatorietà, per gli operatori economici che vogliano fornire beni e servizi ad amministrazioni pubbliche, di dover essere presenti sul portale Mercato Elettronico Pubblica Amministrazione (Acquisti in Rete PA, CONSIP, MEF). Tra gli operatori economici si annovera ogni:

Persona fisica o giuridica, ente pubblico, raggruppamento di tali persone o enti, compresa qualsiasi associazione temporanea di imprese, ente senza personalità giuridica, ivi compreso il gruppo europeo di interesse economico (GEIE) costituito ai sensi del decreto legislativo 23 luglio 1991, n. 240, che offre sul mercato la realizzazione di lavori o opere, la fornitura di prodotti o la prestazione di servizi. (art. 3, comma 1 del D.Lgs. 50/2016)

Appare ovvio che la figura del libero professionista, anche archivista, compare a pieno titolo tra quelle che possono dunque fregiarsi della definizione di operatore economico e quindi tra quelle che offrono sul mercato le proprie prestazioni professionali. Come archivisti liberi professionisti noi siamo dunque legittimati alla fornitura di servizi nei confronti della Pubblica Amministrazione.

Il portale su cui registrarsi, però, mostra sin dall’inizio un’impostazione che sembra privilegiare la dimensione “impresa” rispetto a quella della libera professione. Continua a leggere “Liberi professionisti e iscrizione al MEPA: appello di Archim”

Liberalizzazione delle fotoriproduzioni per uso di studio in archivi e biblioteche

Arch.I.M. accoglie con soddisfazione la notizia della liberalizzazione delle fotoriproduzioni per uso di studio in archivi e biblioteche statali, nel rispetto della tutela e dell’integrità del materiale, contenuta nel DDL Concorrenza.

Si tratta di una semplificazione notevole, che andrà ad influire positivamente sull’attività quotidiana dei ricercatori e dei professionisti d’archivio, i quali potranno così usufruire di uno strumento significativo per velocizzare le proprie attività senza far lievitare le spese lavorative e di ricerca.

I nostri complimenti vanno al nostro associato Mirco Modolo che ha perseguito con tenacia e capacità questo obbiettivo nell’ambito del Movimento Foto Libere per i Beni Culturali, con il quale ci siamo trovati a collaborare direttamente in occasione di campagne di comunicazione pubblica e di incontri presso il Ministero con le autorità competenti.

Il Direttivo Arch.I.M.

Foto libere per i Beni Culturali: appello per l’approvazione rapida e senza modifiche del ddl concorrenza

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Paolo Gentiloni

Al Ministro dello Sviluppo Economico
Carlo Calenda

Al Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo
Dario Franceschini

Al Presidente della X Commissione – Camera dei Deputati
Guglielmo Epifani

Oggetto: Liberalizzare la fotografia digitale in archivi e biblioteche per finalità di ricerca: appello per l’approvazione rapida e senza modifiche del ddl concorrenza

Il disegno di legge sulla concorrenza, che si appresta ad essere approvato alla Camera il 26 giugno, rappresenta una opportunità irripetibile per agevolare il settore della ricerca storica, ma anche per valorizzare lo straordinario patrimonio documentario che è custodito nelle biblioteche e negli archivi pubblici d’Italia.
Nel ddl è infatti inserita una misura (Art. 1, comma 172), già accolta dal Ministro Franceschini a seguito di numerose richieste avanzate dalla comunità degli studiosi, che darebbe finalmente la possibilità agli utenti di archivi e biblioteche fare uso del mezzo digitale proprio (fotocamera o smartphone) per riprodurre liberamente volumi storici e manoscritti per finalità di ricerca.
Contrariamente a quanto accade oggi nei maggiori istituti culturali d’Europa, in Italia la riproduzione digitale con mezzo proprio è interdetta o sottoposta a tariffe, provocando notevole disagio in termini di tempo e denaro a tutti coloro i quali svolgono quelle attività di studio che restituiscono valore e significato ai beni bibliografici e archivistici.
Liberalizzare la fotografia nell’era del digitale significherebbe non solo promuovere l’attività di ricerca storica, come prevede l’art. 9 della Costituzione, ma anche garantire le condizioni migliori per un esercizio efficace delle politiche di tutela e di valorizzazione del nostro patrimonio culturale.
Rivolgiamo pertanto il nostro appello al Governo e al Parlamento affinché l’iter del ddl concorrenza, che giace in parlamento da oltre due anni, possa finalmente concludersi con l’approvazione, definitiva e senza ulteriori modifiche, del testo già licenziato dal Senato il 3 maggio scorso.

Fotografie Libere per i Beni Culturali (Movimento a favore della riproduzione libera e gratuita delle fonti documentarie in archivi e biblioteche per finalità di ricerca)
Archivisti in Movimento (Arch.I.M.)
Associazione Nazionale Archeologi (ANA)
Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI)
Confederazione Italiana Archeologi (CIA)
Wikimedia Italia (Associazione per la diffusione della conoscenza libera)

Aperte le iscrizioni per l’Archim Summer School 2017

Per l’edizione 2017 dell’iniziativa sociale denominata “Summer School” prevista dal piano di formazione ed aggiornamento per le professioni di cui alla L.4/2013 – l’associazione Arch.I.M. – Archivisti in Movimento intende proseguire e approfondire il percorso avviato nel 2016 presso l’archivio del Villaggio ENI a Borca di Cadore (BL) con un progetto formativo che, idealmente, completi quanto proposto nell’edizione precedente.

Summerschool_2017

Si è proceduto quindi alla selezione di un fondo archivistico che presentasse caratteristiche iniziali diverse (pulizia, disposizione accessibile, un primo livello di descrizione), in modo da poter concentrare l’esperienza formativa sugli aspetti scientifici dell’intervento, la descrizione delle unità, l’individuazione della struttura, il contesto storico istituzionale del fondo e dei soggetti coinvolti nella sua produzione. Continua a leggere “Aperte le iscrizioni per l’Archim Summer School 2017”

Archim alla manifestazione nazionale per l’equità fiscale e previdenziale 13 maggio 2017. Comunicato

L’associazione degli Archivisti in Movimento, come membro della Coalizione 27 Febbraio che via ha aderito, ha partecipato alla manifestazione per l’equità fiscale e previdenziale del lavoro autonomo indetta dal gruppo Noi Professionisti e tenutasi a Roma il 13 maggio 2017.

18424032_10154425865116957_3332432573785391473_n

Riportiamo le parole del nostro presidente Angelo Restaino: Continua a leggere “Archim alla manifestazione nazionale per l’equità fiscale e previdenziale 13 maggio 2017. Comunicato”

Intervento Archim Napoli 5 aprile 2017 “Archivisti e bibliotecari. Il futuro delle professioni”

Di seguito riportiamo l’intervento del Presidente Angelo Restaino all’incontro “Il mestiere della memoria. Archivisti e Bibliotecari: il futuro delle professioni”, a cui Archim ha partecipato lo scorso 5 aprile.

Vorrei cominciare con una citazione apparentemente “inquietante” e con una nota di ottimismo. La citazione, che sottoscrivo in pieno, è tratta da un saggio recente di Federico Valacchi, è la seguente: “L’archivista non può dormire sonni tranquilli”. Ci torneremo in seguito. La nota ottimistica è che, malgrado tutte le difficoltà di riconoscimento sociale, e a volte di auto-riconoscimento, della nostra professione (cui si è già fatto riferimento, e che ben conosciamo, e sulle quali non è il caso di soffermarci), ritengo che la centralità e l’importanza della professione archivistica sia, se proseguiamo sulla strada che stiamo percorrendo, in crescita.

Napoli-5-aprileLa stessa informatizzazione e, uso una brutta parola, tecnologizzazione dei processi di produzione, gestione e conservazione dei documenti è un fatto che sta avvenendo, e che anzi è ormai in larga parte avvenuto, e costituisce, dopo decenni in cui l’abbiamo vissuto con inquietudine, preoccupazione, incomprensione, un punto fermo, una sicurezza del nostro panorama professionale. Dirò di più, è proprio l’informatizzazione della professione a poter costituire, se non commettiamo errori, una garanzia del ruolo insostituibile che possiamo e dobbiamo svolgere, a tutti i livelli, nella gestione dei sistemi documentari correnti, da un lato, e nell’ordinamento, descrizione e comunicazione – in una parola, nel nostro cruciale ruolo di mediazione – dei complessi documentari destinati alla conservazione permanente. Ma sappiamo che ovviamente c’è da fare, e tanto, e non tanto e non solo per colmare falle o insufficienze del passato, quanto per governare e farci protagonisti sempre più e meglio dei processi, che si diceva, stanno accadendo e sono in buona misura accaduti. Continua a leggere “Intervento Archim Napoli 5 aprile 2017 “Archivisti e bibliotecari. Il futuro delle professioni””

Il mestiere della memoria. Archivisti e Bibliotecari: il futuro delle professioni | AS Napoli 5 aprile 2017

Mercoledì 5 aprile prossimo alle 9:00, presso l’Archivio di Stato di Napoli, si terrà l’incontro “Il mestiere della memoria. Archivisti e Bibliotecari: il futuro delle professioni”, con la partecipazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Campania, dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana, dell’Associazione Italiana Biblioteche e dell’Associazione ARCH.I.M. – Archivisti In Movimento.
Saranno presenti, fra gli altri il presidente e il vicepresidente ARCH.I.M., Angelo Restaino, Raffaele Di Costanzo e Lorenzo Terzi.

Il-mestiere-della-memoria

La Coalizione 27F incontra De Magistris a Napoli

Giovedì 16 marzo è stata ricevuta dall’amministrazione napoletana una delegazione della Coalizione 27 febbraio formata da Clap (Quattrocchi B., Pagano G.), MGA (Restaino V.), Anai (Oreffice S.), Archim (Vian S.), presenti il sindaco De Magistris, l’assessore Carmine Piscopo e due responsabili del dipartimento attività produttive. Ringraziamo Biagio Quattrocchi per il report, che inoltriamo.

Archim-27feb-2L’incontro, come anticipavo, è stato a nostro giudizio proficuo. L’ampia delegazione del comune che ci ha ricevuto attesta e conferma l’interesse ad affrontare questa sperimentazione con un impegno adeguato. Abbiamo avuto l’impressione, anche grazie ai contributi dei responsabili del dipartimento, che si sono effettivamente interrogati sulle possibilità di una concreta applicazione dei punti contenuti nella nostra bozza di protocollo. A partire da questa interrogazione la proposta di De Magistris ci ha in parte spiazzato, poiché modifica il percorso che abbiamo sin qui ipotizzato con l’adozione del protocollo.
L’idea sarebbe quella di proseguire questa negoziazione-laboratorio iniziando con la sottoscrizione di una “Dichiarazione di intenti”, un documento di indirizzo politico-programmatico, con il quale l’amministrazione si impegna a recepire i quattro punti della nostra rivendicazione: equo-compenso, celerità dei pagamenti, chiarezza sulla forma contrattuale, economia collaborativa.
La firma congiunta di questo documento dovrebbe dar luogo a dei tavoli di negoziazione che avranno il compito di tradurre normativamente i quattro principi, in modo da dargli maggiore forza rispetto al protocollo inizialmente preventivato. I responsabili del dipartimento ci hanno fatto notare che nel 2006 (se non erro) il comune si è dotato di un regolamento che ha la funzione di governare il ricorso alle consulenze esterne. I tavoli negoziali, dunque, avranno come obiettivo prevalente quello di modificare le disposizioni contenute in questo regolamento, con il risultato di dare maggiore forza a questi principi.

La nostra valutazione è che la strada ipotizzata ci è sembrata interessante per almeno due motivi. Il primo, perché stabilisce un processo laboratoriale di negoziazione più lungo del previsto, che oltre a riconoscere i soggetti che organizzano il lavoro autonomo, tende a modificare le forme tradizionali stesse della negoziazione. Il secondo motivo, come già anticipato, riguarda il fatto che in questo modo i quattro principi della carta troveranno un accoglimento migliore rispetto a quello che avrebbe avuto con la firma del solo protocollo.

Attivata la convenzione tra Archim e ACTA, l’Associazione dei freelance

Arch.I.M. ha firmato il giorno 16 febbraio 2017, a Milano, una convenzione di collaborazione con ACTA, l’Associazione dei freelance, riguardante l’applicazione di tariffe agevolate per i soci Arch.I.M. che volessero iscriversi ad ACTA.

ACTA riunisce professionisti indipendenti operanti, a prescindere dalla specifica professione, nel settore del terziario avanzato al di fuori di Albi e Ordini professionali, e offre ai propri associati servizi di consulenza in materia fiscale, legale, assicurativa e previdenziale. La convenzione, della durata di 3 anni, vedrà l’applicazione di uno sconto, da parte di ACTA, del 40% sulla quota associativa annuale a favore degli associati ARCHIM di età superiore ai 30 anni che intendessero tesserarsi, laddove lo stesso sconto è già previsto per tutti gli aderenti ad ACTA di età inferiore ai 30 anni. Continua a leggere “Attivata la convenzione tra Archim e ACTA, l’Associazione dei freelance”

No alla discriminazione nei confronti dei professionisti non ordinisti: Archim scrive alla Regione Campania

Al Signor Presidente della Giunta Regionale della Campania
seg.presidente@regione.campania.it

Al Direttore generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale
direttore.generale@pec.agenziacoesione.gov.it

Al Capo di Gabinetto del
Presidente della Giunta regionale della Campania
capo.gab@pec.regione.campania.it

Ai Vice Capogabinetto del Presidente della Giunta
Regionale della Campania
vicecapogabinetto@regione.campania.it
vicecapogab@regione.campania.it

All’Autorità di Gestione del POR FESR 2014-2020
della Giunta Regionale della Campania
dg.16@pec.regione.campania.it

Al Direttore generale per l’Istruzione, la Formazione,
il Lavoro e le Politiche giovanili
dg.11@pec.regione.campania.it

Ai soggetti del partenariato Strategico:

CONFASSOCIAZIONI
presidente@confassociazioni.eu

CONFPROFESSIONI
info@confprofessioni.eu

Pc: a Sua Ecc. il Signor Ministro per la Coesione territoriale

Oggetto: Illegittimità DGRC n. 21 del 17.01.2017 – BURC n. 8 del 23.01.2017.
Richiesta di ritiro e modifica della stessa.

Illustre Sig. Presidente De Luca, Signori Dirigenti
pur ringraziandola per gli interventi riguardanti i liberi professionisti previsti nella DGRC n. 21 in oggetto, ci corre l’obbligo di invitarLa urgentemente ad imporre ai suoi uffici il ritiro immediato di una deliberazione illegittima in quanto viola il disposto delle normativa comunitaria e nazionale in materia di accesso ai Fondi SIE per i liberi professionisti. La VS deliberazione, infatti, limita tale accesso alle professioni collegate ad ordini professionali, Albi e Collegi, mentre il senso della normativa è molto più aperto e riguarda le professioni non regolamentate di cui alla Legge 4/2013, che non fanno riferimento a ordini, albi o collegi.
La contestazione verte sul punto n. 3 del deliberato che recita “di considerare spendibili le forme di sostegno a percorsi di formazione per liberi professionisti, tra l’altro, anche per la partecipazione a percorsi formativi organizzati e/o svolti presso gli ordini ed i collegi professionali, nonché presso le associazioni di iscritti agli albi e di altri soggetti, autorizzati dai consigli nazionali degli ordini o collegi”.
La Circolare prot.n. 8321 del 10/10/2016 diramata dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, richiamata anche nella VS DGR. n. 21, peraltro, non forniva indicazioni generiche sul tema ma era inviata proprio perché gli Uffici di Giunta di due Regioni – Lombardia e Calabria – nell’emanare i bandi in favore dei liberi professionisti avevano chiesto, come requisito per l’accesso alle risorse, l’iscrizione ad ordini professionali, albi e collegi o, in alternativa, l’iscrizione documentata ad associazioni professionali iscritte al Registro del Ministero dello Sviluppo Economico.
Proprio a chiarimento di tale erronea interpretazione la citata circolare vietava che fosse richiesto il requisito dell’iscrizione alle Associazioni iscritte agli elenchi del M.I.S.E., poiché in tal modo si subordina la partecipazione del libero professionista al possesso di requisiti soggettivi specifici non previsti da norme nazionali e regolamenti comunitari. A fortiori, la Delibera contestata non può limitare tale accesso ai Fondi SIE solo a professionisti iscritti ad Ordini, Albi e Collegi ma deve essere aperta a tutti i professionisti.
La citata circolare dell’Agenzia della Coesione Territoriale, infatti, precisa che tra i soggetti ammissibili vi siano appunto quelli di cui alla L. 4/2013 e che le condizioni di accesso debbano essere conformi ai principi generali espressi nel Regolamento (UE) n. 1303/2013 e dalla legge di stabilità 2016 esercitate indifferentemente “in forma individuale, in forma associata, societaria, cooperativa o nella forma del lavoro dipendente” (cfr. art. l, comma 5) e i soggetti esercenti dette professioni hanno facoltà di costituire associazioni professionali di natura privatistica senza alcun vincolo di rappresentanza esclusiva (cfr. art. 2 comma l).
Stante il limite imposto dalla contestata DGR n. 21/2017, i referenti campani della nostra categoria professionale (la cui attività interessa gli ambiti di cui alla “Strategia di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente” (RIS3) per la Regione Campania, e promozione di processi di innovazione e della cultura digitale nel tessuto produttivo regionale nonché del sostegno alla scoperta imprenditoriale) non potranno partecipare alle iniziative che saranno poste in essere per effetto della Delibera e neppure potranno farlo tante altre categorie ricadenti nell’alveo delle professioni non regolamentate di cui alla L. 4/2013.
Invitiamo, pertanto, al ritiro immediato della Delibera ed alla sua rettifica nel senso da noi indicato o, nostro malgrado, dovremo dare corso ad iniziative di mobilitazione pubblica e di denuncia alla Commissione Europea per manifesta violazione del Regolamento1303/2013.
Si chiede sul punto all’Agenzia per la Coesione Territoriale di vigilare ed eventualmente imporre la modifica della delibera in oggetto per manifesta illegittimità.
Ai soggetti del Partenariato Strategico in indirizzo si chiede di porre in essere ogni e più opportuna forma di iniziativa volta a modificare il documento programmatico nel senso indicato con la presente.

Roma, 25 gennaio 2017

Il Presidente
Dr. Angelo Restaino

Il Vice presidente e referente d’area
f.to Dr. R. Di Costanzo